Paesi e borghi vicino a Tropea da visitare: ecco i migliori 7

Scilla
La Calabria ti aspetta con il suo fascino autentico, dove il mare cristallino della Costa degli Dei incontra borghi ricchi di storia millenaria. Mentre Tropea rappresenta la gemma più conosciuta di questo tratto di costa, i paesi circostanti offrono un’esperienza altrettanto affascinante ma più intima e genuina. Questi sette borghi, incastonati tra scogliere a picco sul mare e colline verdeggianti, raccontano storie di antiche civiltà, dalle influenze greche alle dominazioni normanne, conservando un patrimonio culturale di inestimabile valore che merita di essere scoperto durante il tuo soggiorno calabrese.
Tropea
Tropea è indiscutibilmente la perla della Costa degli Dei, un borgo sospeso tra cielo e mare che si erge maestoso su un promontorio di arenaria a picco sul Tirreno, regalando panorami mozzafiato che hanno reso questa località una delle più fotografate d’Italia. Secondo la leggenda, fu addirittura Ercole a fondare questa cittadina, originariamente denominata Porto Ercole, mentre il suo nome attuale compare per la prima volta nel V secolo dopo Cristo, segnando l’inizio di una storia ricca e complessa che ha visto Tropea resistere valorosamente ai ripetuti attacchi saraceni nei secoli successivi. Il simbolo indiscusso della città è la Chiesa di Santa Maria dell’Isola, un edificio religioso di straordinaria bellezza situato su uno scoglio isolato raggiungibile attraverso una suggestiva scalinata; dietro la chiesa si apre un curato giardino con sentieri che conducono a terrazze panoramiche affacciate sul mare, creando uno degli scorci più romantici e fotografati dell’intera Calabria, con lo sfondo dello Stromboli che nelle giornate limpide completa una cartolina di rara bellezza che rimane impressa nel cuore di chi visita questa magica località.
Pizzo
Pizzo Calabro si erge pittoresca a picco sul mare lungo la costa del golfo di Sant’Eufemia, rivelando un perfetto equilibrio tra storia affascinante e tradizioni gastronomiche che l’hanno resa celebre ben oltre i confini regionali. Sorta secondo alcune fonti nell’alto medioevo sul sito dell’antica Napitum, questa cittadina marinara conserva nel suo nucleo storico testimonianze di un passato illustre, dominato dalla presenza del Castello di Gioacchino Murat, luogo carico di memorie storiche che richiama l’epopea napoleonica e il tragico destino del cognato di Napoleone, fucilato proprio in questa fortezza nel 1815. La fama di Pizzo è indissolubilmente legata a due eccellenze gastronomiche che da sole valgono il viaggio: il celeberrimo tartufo di Pizzo, gelato artigianale dalla forma sferica con un cuore di cioccolato liquido ricoperto di cacao in polvere, la cui ricetta originale risale agli anni ’50 e rappresenta oggi uno dei dolci tipici calabresi più apprezzati, e gli spaghetti al nero di seppia, prelibatezza marinara servita nei numerosi ristoranti affacciati sul mare che punteggiano il suggestivo lungomare, meta ideale per una passeggiata rilassante al tramonto quando il sole tinge d’oro le acque del Tirreno.

Capo Vaticano
Il promontorio di Capo Vaticano si erge maestoso a 284 metri sul versante occidentale del monte Poro, creando uno spartiacque naturale tra i golfi di Gioia Tauro e Sant’Eufemia, in una posizione privilegiata che regala viste panoramiche semplicemente indimenticabili sulla costa tirrenica calabrese. Questo angolo incontaminato della provincia di Vibo Valentia custodisce alcune delle spiagge più belle della Calabria, piccole baie nascoste raggiungibili talvolta solo via mare o attraverso sentieri impervi, dove la sabbia bianca contrasta con l’azzurro intenso di un mare limpidissimo, creando scenari da cartolina che sembrano quasi irreali nella loro bellezza naturale. Secondo un’antica leggenda, in questo luogo magico risiedeva l’oracolo Mantineo, cui i naviganti si rivolgevano prima di affrontare il mare, visitandolo nella grotta situata sotto lo scoglio che porta ancora oggi il suo nome – Mantineo deriva dal greco “manteuo”, che significa comunicare la volontà divina – aggiungendo così un affascinante strato di mistero e tradizione a questo già straordinario angolo di paradiso calabrese, dove una ricca flora e fauna mediterranea completa il quadro di un ecosistema preservato che in primavera si trasforma in un immenso giardino fiorito dai mille colori e profumi, attirando appassionati di natura, fotografia e snorkeling.
Scilla
L’incantevole borgo di Scilla porta nel suo nome l’eco di un mito antico, tramandato dall’Odissea, che racconta della ninfa trasformata in mostro marino dalla maga Circe, condannata a divorare i naviganti dopo aver provocato il loro naufragio, una leggenda che ancora oggi aleggia tra le strade strette e le case colorate di questo pittoresco centro costiero. Oggi questa località rappresenta un’affascinante fusione tra la sua eredità mitologica e la moderna vocazione turistica, con un lido perfettamente attrezzato che attrae visitatori in cerca di relax balneare, ma che conserva intatto il suo carattere autentico nel pittoresco quartiere marinaro di Chianalea, spesso soprannominato “la piccola Venezia del Sud” per le sue case costruite direttamente sulla roccia a pelo d’acqua, dove le barche dei pescatori ormeggiano praticamente davanti alle porte delle abitazioni. Dominata dall’imponente Castello Ruffo, che si erge su un promontorio a strapiombo sul mare offrendo una vista mozzafiato sullo Stretto di Messina, Scilla incanta i visitatori non solo per la sua bellezza paesaggistica e la qualità delle sue acque cristalline, ma anche per la sua ricca tradizione gastronomica legata al pesce spada, pescato ancora oggi con tecniche tradizionali che risalgono a secoli fa, rendendo questo borgo uno dei luoghi più affascinanti dove sperimentare l’autentica anima della Calabria costiera, sospesa tra leggenda, storia e tradizioni ancora vive.
Santa Maria di Ricadi
Santa Maria di Ricadi, piccolo gioiello adagiato a soli cento metri dal mare, rappresenta l’essenza autentica dei borghi marinari calabresi, dove la vita scorre ancora a ritmi lenti scanditi dalle attività di pesca e dall’accoglienza genuina dei visitatori che scelgono questa località per le loro vacanze in Calabria. La bellissima spiaggia di Santa Maria costituisce il cuore pulsante del borgo, con la sua sabbia dorata che si tuffa in acque cristalline, mentre i numerosi ristoranti disposti lungo la baia offrono l’opportunità di assaporare il pesce freschissimo, appena pescato dai pescatori locali, preparato secondo le ricette tradizionali calabresi che esaltano i sapori naturali e intensi dei prodotti del mare. Un elemento di grande interesse culturale e religioso è rappresentato dalla chiesetta dedicata a Santa Maria di Loreto, fulcro delle celebrazioni locali che culminano nelle funzioni religiose del lunedì dopo Pasqua e nei festeggiamenti del 15 agosto, quando si svolge la suggestiva processione a mare, un evento che unisce fede e tradizione marinaresca in un rituale collettivo che coinvolge l’intera comunità e affascina i visitatori per la sua autenticità e il suo forte valore identitario, testimonianza di come in questi luoghi le tradizioni religiose e marinare si intreccino creando un patrimonio culturale immateriale che resiste al passare del tempo.
Ricadi
Il comune di Ricadi vanta origini antichissime che si perdono tra storia e leggenda: secondo la tradizione, sarebbe stato addirittura Ercole a fondare sul mare, a poca distanza dall’attuale abitato, Forum Herculis (l’odierna Formicoli), mentre i documenti storici attestano più concretamente la nascita del borgo in epoca bizantina, quando costituiva un casale dell’Università di Tropea. La storia più recente ci racconta che nel 1808, grazie al Regio assenso promulgato da Giuseppe Napoleone, Ricadi ottenne l’indipendenza amministrativa divenendo comune autonomo con un proprio sindaco, iniziando così un percorso identitario che ha portato questo territorio a diventare oggi una delle mete turistiche più apprezzate della Costa degli Dei, con le sue numerose frazioni come Santa Domenica, Ciaramiti, San Nicolò, Brivadi e Orsigliadi, ciascuna con il proprio carattere distintivo. Particolarmente interessante dal punto di vista storico è la Torre Marrana a Brivadi, ormai ridotta a un semplice perimetro murario ma un tempo parte fondamentale di un complesso sistema di comunicazione costiero: questa struttura riceveva infatti i segnali dalla vicina Torre Ruffa per poi ritrasmetterli alle altre torri di avvistamento disposte lungo la costa, fino a raggiungere il Castello di Monteleone (l’attuale Vibo Valentia), in un’efficiente rete di sorveglianza che proteggeva il territorio dalle incursioni saracene e che rappresenta oggi una testimonianza tangibile dell’ingegno e della capacità organizzativa delle popolazioni locali nel difendere le proprie terre.
Nicotera
Le origini di Nicotera affondano nelle radici più profonde della Magna Grecia, con un’antica tradizione che fa risalire la sua fondazione agli abitanti della magno-greca Medma (l’attuale Rosarno), i quali si spostarono nell’attuale sito per sfuggire agli attacchi dei Saraceni, creando un nuovo insediamento successivamente fortificato da Roberto il Guiscardo. L’importanza storica e culturale di Nicotera è testimoniata dai suoi due eccezionali musei, allestiti con passione e competenza: il Museo Diocesano di Arte Sacra, che conserva preziose testimonianze della fede e dell’arte religiosa locale, e il Museo Archeologico, che abbraccia l’intero periodo greco-romano con reperti straordinari che coprono un arco temporale vastissimo, dal paleolitico inferiore fino al Rinascimento, offrendo ai visitatori un affascinante percorso attraverso millenni di storia calabrese. Nel corso dei secoli, questa affascinante cittadina appartenne a diverse potenti famiglie, tra cui i Ruffo, che vi costruirono il maestoso castello ancora oggi visitabile, i Marzano e la famiglia Di Gennaro, mentre il suo porto e le difese furono significativamente potenziati da Ruggiero di Lauria, rendendo Nicotera un importante centro strategico per il controllo del territorio e delle rotte commerciali, come testimonia anche la particolare rilevanza archeologica dell’area che si estende dalla marina fino alla foce del fiume Mesima, dove sono stati rinvenuti reperti di notevole importanza che arricchiscono ulteriormente il già considerevole patrimonio culturale di questo gioiello calabrese che, pur non rientrando nei circuiti turistici di massa, offre al visitatore attento un’esperienza autentica di immersione nella storia e nell’identità più profonda di questa affascinante regione.
Come organizzare un tour tra i borghi
Pianificare un itinerario tra i borghi della Costa degli Dei richiede una strategia ben definita che tenga conto delle distanze, relativamente contenute ma significative se si considera la conformazione montuosa del territorio calabrese che rende i percorsi più articolati di quanto le semplici distanze chilometriche possano suggerire. Tropea rappresenta la base ideale per esplorare questi gioielli calabresi: Capo Vaticano e Ricadi distano appena 7-8 km, Pizzo circa 30 km, mentre Scilla richiede un tragitto più lungo di circa 70 km, per il quale è consigliabile dedicare un’intera giornata considerando i tempi di percorrenza e la ricchezza di attrazioni da visitare. Per quanto riguarda i trasporti, noleggiare un’auto resta l’opzione più pratica e flessibile, permettendo di raggiungere anche le località meno servite dai mezzi pubblici e di fermarsi liberamente nei punti panoramici che punteggiano la costa, ma è possibile utilizzare anche il treno regionale della linea tirrenica calabrese che ferma a Tropea, Pizzo e altre località, integrandolo con servizi di bus locali o taxi per raggiungere i centri minori come Santa Maria di Ricadi o le spiagge più isolate di Capo Vaticano. Per vivere questi luoghi nel loro splendore autentico, evitando il sovraffollamento estivo che può comprometterne la fruizione, i periodi migliori per la visita sono la tarda primavera (maggio-giugno) e l’inizio dell’autunno (settembre-metà ottobre), quando il clima è ancora favorevole, il mare mantiene temperature piacevoli e i borghi riprendono i loro ritmi naturali, permettendo un’esperienza più autentica e un contatto più diretto con le tradizioni e lo stile di vita locali.